Ciao a tutti. Sono anni che non mi affaccio su questo forum, ma ho notato che è cresciuto spaventosamente e spero di poter trovare qualcuno con lo stesso problema in oggetto.
Vi racconto la storia, scusandomi fin d'ora se dovessi dilungarmi troppo.
La mia carriera di squattista e stacchista sembra destinata ad essere definitivamente interrotta a causa di questo problema anatomico che si è presentato ai primi di marzo di quest'anno. Per fortuna sono stato tempestivo a riconoscere che qualcosa non andava nel mio organismo.
Come accennato, un paio di mesi fa ho iniziato a sentire un fastidio lieve al fianco destro (zona fegato). Subito analisi (perfette), poi ecografia (tutto ok); dopo alcuni giorni il dolore si è spostato anche in zona sottosternale, qundi ho eseguito gastroscopia.
Risultato: piccola ernia iatale da scivolamento + duodenite. La dottoressa sospetta sia dovuta a qualche sforzo in palestra. Inizio subito la cura farmacologica con Lansoprazolo, che già mi crea problemi: non riesco a digerire, cefalea continua, stipsi. Dopo due settimane di inferno, in cui perdo due Kg, la dottoressa mi consiglia l'Omeprazolo. Altre due settimane da dimenticare. Altri due Kg persi, dovuti anche alla dieta da neonato alla quale sono obbligato.
Continuo tuttavia ad allenarmi, cercando di non usare carichi submassimali, lavorando prevalentemente in stripping e recuperi brevi. Noto un netto miglioramento del benessere dopo l'allenamento -nonostante mi sia stato sconsigliato- tuttavia l'alimentazione rimane un problema serio. Frustrato dagli ennesimi Kg persi, mi rivolgo ad un chirurgo per cercare una soluzione efficace (lavoro come magazziniere, quindi sono sempre in movimento e sotto stress). Mi cambia nuovamente farmaco: pantoprazolo + domperidone per lo svuotamento gatrico. Ed ecco finalmente che tutto cambia: gli effetti collaterali scompaiono e mi sento decisamente meglio.
Andiamo al dunque: allenamento e alimentazione.
Questo chirurgo, sfatando diverse credenze, mi dice che non dipende dagli sforzi in palestra, ma che è un problema largamente diffuso e il più delle volte ASINTOMATICO. Il problema è il reflusso, quindi si parla di malfunzionamento del cardias. Non voglio dilungarmi oltre: mi ha detto che posso allenarmi TRANQUILLAMENTE, senza naturalmente esagerare coi carichi.
Naturalmente si trovano poche informazioni riguardo allenamento/ernia iatale, forse perché la maggior parte degli "sventurati" non ha idea di cosa significhi l'attività fisica; quel poco che si trova, è un collage di pareri fortemente contrastanti.
Ho una buona conoscenza di allenamento e alimentazione, ho frequentato corsi alla NBBF, un paio di seminari ISSA e FIF, nonché divorato i libri "cult" del settore e provato "di tutto, di più", finché non ho abbandonato il mondo dei Guru e tornato al sano allenamento senza fronzoli. Il mio peso forma è di 72 Kg x 173 cm; ora sono sceso a 66 a causa di queste dannate pasticche, e sarà difficile recuperare (non è possibile sostenere una dieta ipercalorica in queste condizioni).
Vorrei quindi iniziare questo post confrontandomi con voi, ascoltando consigli, scambiando ricette e, soprattutto, testimonianze al riguardo. La mia alimentazione è parecchio cambiata, e mi piange il cuore costeggiare il rack dello squat senza potermici infilare dentro e buttare sulle spalle i Kg di una volta. Tuttavia, solo la sperimentazione COSCIENTE e un confronto con altri mi consentirà di poter continuare ancora ad allenarmi nell'unico modo che mi appassiona.
Amici erniati, fatevi sotto!
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