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Discussione: Linus Pauling e la vitamina C

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  1. #1
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    Predefinito Linus Pauling e la vitamina C

    Linus Carl Pauling (Portland, 28 febbraio 1901 – Big Sur, 19 agosto 1994) è stato un chimico statunitense. Ha ricevuto due premi Nobel, il primo per la chimica nel 1954 e il secondo per la pace nel 1962.

    Pauling è famoso per aver coniato il termine «medicina ortomolecolare» per indicare il mantenimento della buona salute e il trattamento delle malattie attraverso la variazione della concentrazione di sostanze che sono generalmente presenti nel corpo umano e sono necessarie per la salute.
    Le sue teorie sulle "vitamine"(sopratutto sulla vitamina C) sono tutt'ora oggetto di dibattiti.

    Per capirsi Pauling diceva ad esempio che:

    "Per un essere umano, 2300 milligrammi (2,3 grammi) al giorno di acido ascorbico sono inferiori al tasso ottimale di assunzione di questa vitamina. Da numerosi studi risulta che l’assunzione ottimale di Vitamina C per un essere umano adulto varia da 2,3 grammi a 10 grammi al giorno. Le differenze biochimiche individuali sono tali che, su una vasta popolazione, il tasso di assunzione può essere incluso tra i 250 milligrammi e i 20 grammi, o anche più, al giorno"

    Per saperne di più fate qualche ricerca su internet...oppure cercate il suo libro "Come vivere più a lungo e sentirsi meglio".

  2. #2
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    Predefinito Intervista "virtuale"

    Di seguito l'intervista "virtuale"(le risposte sono estrapolate dal libro: «Come vivere più a lungo e sentirsi meglio»):

    D: Dottor Pauling, lei è l’unico scienziato al mondo ad aver ricevuto ben due Premi Nobel per categorie diverse: quali sono queste categorie?
    R: Ho ricevuto il Premio Nobel per la Chimica nel 1954, e per la Pace nel 1962.

    D: Nonostante i numerosi studi, pubblicazioni e ricerche, ha avuto persino il tempo per codificare la cosiddetta «medicina ortomolecolare». Ci può spiegare cos’è?
    R: Ho coniato il termine «medicina ortomolecolare» per indicare il mantenimento della buona salute e il trattamento delle malattie attraverso la variazione della concentrazione di sostanze che sono generalmente presenti nel corpo umano e sono necessarie per la salute.

    Per la Vitamina C, credo che il trattamento di una malattia attraverso il ricorso a sostanze che, come, l’acido ascorbico, sono normalmente presenti nel corpo umano e necessarie alla vita, sia da preferirsi a un trattamento che comporti il ricorso a potenti sostanze sintetiche o a estratti delle piante che possono avere, e generalmente hanno, effetti collaterali indesiderabili.
    L’uso terapeutico di grandi quantità di vitamine, che viene chiamato «terapia megavitaminica», è un procedimento molto importante nella medicina ortomolecolare.

    D: Quindi lei sostiene l’importanza delle vitamine nella terapia di moltissime malattie: cosa ci può dire a proposito della Vitamina C?
    R: La Vitamina C rafforza i naturali meccanismi di difesa, in particolar modo del sistema immunitario e aumenta l’efficacia degli enzimi nel catalizzare le reazioni biochimiche. E’ necessaria per le reazioni vitali di idrossilazione, in particolare nell’ormone adrenalina e nella sintesi della molecola del collagene. Il collagene è una delle più abbondanti proteine presenti nel corpo che va a costituire il tessuto connettivo (la materia plastica naturale del corpo: cartilagini, tendini, vasi sanguigni, ecc.).
    Un’elevata assunzione di Vitamina C aiuta a controllare molte malattie: non solo il comune raffreddore, ma anche altre, virali e batteriche, come l’epatite, e altre ancora, assolutamente non correlate fra loro, come la schizofrenia, i disturbi cardiovascolari e il cancro.
    Il dott. Claus W. Jungerblut, dell’Università della Columbia, nel 1935 riferì che la Vitamina C ad alte dosi rende inattivo il virus della poliomielite, dell’herpes, del vaiolo bovino e quello dell’epatite. Non solo, la Vitamina C rende inattivi pure i batteri e le loro tossine (difterite, stafilococco, dissenteria, ecc.)

    D: Uno dei problemi più seri della nostra società sono le malattie cardiovascolari.
    Nonostante l’immenso bagaglio farmaceutico messo a disposizione dalle corporazioni della chimica, ogni anno muoiono moltissime persone nel mondo. In questo caso la Vitamina C può essere d’aiuto, oppure no?
    R: Le patologie cardiache costituiscono la principale causa di morte nei paesi industrializzati. Sono convinto che il tasso di mortalità relativo a queste patologie a ogni età potrebbe essere diminuito in maniera notevole, probabilmente ridotto a metà, attraverso un uso appropriato della Vitamina C.

    D: Viste le proprietà eccezionali di questa vitamina, non capisco perché le case farmaceutiche non s’interessano della Vitamina C!
    O meglio, so bene qual è il motivo, ma vorrei sentire la sua opinione!
    R: La mancanza d’interesse delle multinazionali risiede nel fatto che la Vitamina C è una sostanza naturale che è disponibile a bassi costi e che non può essere brevettata!

    Proprio come pensavo. Sempre la solita minestra: una sostanza, nonostante le proprietà terapeutiche, non viene presa in considerazione dalle corporazioni della chimica se non produce ritorni economici enormi.

    D: Dottor Pauling, la RGR della Vitamina C (Razione Giornaliera Raccomandata) consigliata dal ministero dell’Alimentazione e della Nutrizione è di 60 milligrammi al giorno. Lei invece parla di svariati grammi al giorno…
    R: Le RGR relative alle vitamine, sono le dosi che hanno la probabilità di prevenire nelle persone «di salute normalmente buona» la morte per scorbuto, beri-beri, pellagra, o altre malattie da carenza vitaminica, ma non sono le dosi che fanno acquistare alla gente uno stato ottimale di salute.
    Per un essere umano, 2300 milligrammi (2,3 grammi) al giorno di acido ascorbico sono inferiori al tasso ottimale di assunzione di questa vitamina. Da numerosi studi risulta che l’assunzione ottimale di Vitamina C per un essere umano adulto varia da 2,3 grammi a 10 grammi al giorno. Le differenze biochimiche individuali sono tali che, su una vasta popolazione, il tasso di assunzione può essere incluso tra i 250 milligrammi e i 20 grammi, o anche più, al giorno.

    D: Ma dosi così elevate non sono pericolose per la salute?
    R: L’acido ascorbico nella letteratura medica è descritto come «virtualmente non tossico». Alcune persone hanno ingerito dai 10 a 20 grammi di Vitamina C al giorno per 25 anni senza che si producessero calcoli renali o altri effetti collaterali. Un ammalato di cancro ne ha presi 130 grammi al giorno per 9 anni, ricavandone beneficio. Non è mai stato segnalato alcun caso di morte per una ingestione massiccia di acido ascorbico e neppure alcuna malattia seria.

    D: Ma non basta la Vitamina C contenuta negli alimenti?
    R: Il ricercatore Irwin Stone, nel 1965, rilevò che gli esseri umani e altri primati come la scimmia rheus, non sanno sintetizzare la Vitamina C e la richiedono come vitamina integrativa.
    Una volta che una specie ha perso tale capacità di produrla autonomamente, essa dipende, per la sua esistenza, dalla possibilità di trovarla nel cibo a disposizione. Però, visto che la maggior parte delle specie animali non hanno perso questa capacità (ad esclusione dell’uomo), significa che la quantità di acido ascorbico generalmente presente nel cibo non è sufficiente a fornire la dose ottimale.

    D: Quindi se ho capito bene: l’uomo, avendo perso la capacità di sintetizzare la Vitamina C autonomamente, necessità di un apporto esterno attraverso il cibo. Ma il cibo non è ricco a sufficienza per soddisfare questo fabbisogno!
    Come possiamo allora integrare l’acido ascorbico?
    R: La Vitamina C, o acido ascorbico, è una polvere bianca cristallina che si scioglie in acqua.
    La sua soluzione ha un sapore acido, che ricorda quello dell’arancia. Essa può essere assunta oralmente, anche sotto forma di sali dell’acido ascorbico, in particolare come ascorbato di sodio e ascorbato di calcio. Tuttavia solo questi ultimi due, che sono sali, possono essere iniettati per via endovenosa, poiché diversamente la soluzione acida danneggia le vene e i tessuti.

    D: Lei ha criticato molto lo zucchero, come mai? Ci sono evidenze scientifiche della sua pericolosità per la salute?
    R: Da numerosi studi siamo portati a concludere che gli uomini che ingeriscono molto zucchero corrono rischi di gran lunga maggiori di ammalarsi di cuore, in un’età variante fra i 45 e i 65 anni, rispetto a quelli che ne ingeriscono quantità inferiori. L’incidenza di malattie coronariche, inclusa l’angina pectoris, va di pari passo con l’aumentato consumo di zucchero, e non è affatto correlata con il consumo di grassi animali o dei grassi in genere.
    Il metabolismo del saccarosio (zucchero) produce al primo stadio uguali quantità di glucosio e di fruttosio. Il glucosio entra direttamente nei processi metabolici che forniscono l’energia alle cellule del corpo, il metabolismo del fruttosio invece procede in parte per una direzione diversa, che prevede la produzione di acetato, precursore del colesterolo che sintetizziamo nelle cellule del fegato. In uno studio clinico della massima serietà, è stato dimostrato che l’ingestione del saccarosio porta a un aumento della concentrazione di colesterolo nel sangue.

    D: Per concludere, qual è la sua ricetta, se ne ha una, per stare bene e vivere a lungo?
    R: Ecco i punti fondamentali del regime:
    1) Integrare l’alimentazione con notevoli quantità di Vitamina C (da 6 a 18 grammi), Vitamina A, E, B.
    2) Assumere minerali (calcio, ferro, rame, magnesio, zinco, cromo, selenio, ecc.)
    3) Ridurre l’assunzione di zucchero
    4) Mangiare ciò che piace, ma in maniera moderata
    5) Bere molta acqua e pochi alcolici
    6) Fare attività fisica
    7) Non fumare
    8) Evitare ogni forma di stress

    (fonte: disinformazione.it)

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da +Dreamer+ Visualizza Messaggio
    D: Per concludere, qual è la sua ricetta, se ne ha una, per stare bene e vivere a lungo?
    R: Ecco i punti fondamentali del regime:
    1) Integrare l’alimentazione con notevoli quantità di Vitamina C (da 6 a 18 grammi), Vitamina A, E, B.
    2) Assumere minerali (calcio, ferro, rame, magnesio, zinco, cromo, selenio, ecc.)
    3) Ridurre l’assunzione di zucchero
    4) Mangiare ciò che piace, ma in maniera moderata
    5) Bere molta acqua e pochi alcolici
    6) Fare attività fisica
    7) Non fumare
    8) Evitare ogni forma di stress
    Vorrei partire da questo decalogo della buona salute, rispondendo punto per punto:

    1- Non esiste, attualmente, nessuna ricerca scientifica definitiva che dimostri che la massiccia integrazione di vitamine faccia bene. Recentemente è anche stata pubblicata una ricerca in cui viene dimostrato come l'assunzione di integratori vitaminici sia in realtà inutile e dannosa per certi versi.
    Da molto, invece, si conoscono gli effetti di di certe vitamine in dosi esagerate e nessuno di questi è da considerarsi nella sfera positiva.
    Da quando ho iniziato a studiare, ad oggi, di sperimentazioni con la vitamina C ne ho sentite molte: dall'endovena alle pillole. Purtroppo ancora nessuna applicabile per mancanza di risultati.

    In ultimo avete notato che si parla di "integrare la vitamina" e non di "alimentarsi con cibi sani ricchi di vitamine"? Come a dire "mangia e poi aggiungi pillole". Qui non commento.

    2- "assumere minerali". Bella scoperta! Lo facciamo da millenni!
    O forse voleva dire, anche qui, mangia e poi assumi integratori di minerali? Anche qui non commento.

    Dal 3 all'8- Anche i bambini sanno queste cose perchè fanno parte di un bagaglio di igiene fisica elementare.


    Ok, il decalogo del medico lascia davvero il tempo che trova.
    Portiamo la discussione su termini più concreti: il discorso vitamine e benessere.
    L'articolo poteva essere preso solo da un sito come "disinformazione", lo stesso sito che riporta il metodo Bates per guarire dai difetti visivi e altre amenità su complotti planetari. Nell'articolo non viene citata nessuna ricerca pubblicamente rintracciabile. Sapete perchè?
    Perchè nessuna ricerca sull'integrazione di vitamina C ha mai dato risultati positivi nella cura delle malattie su esseri umani evidentemente malati.

    Non è un complotto delle case farmaceutiche o di qualche misteriosa organizzazione para-militare, semplicemente non si applicano queste cure perchè non hanno risultati.

    Ciao
    CG

  4. #4
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    Capisco che Pauling possa essere soggetto a critiche(e certe sue conclusioni sono d'accordo che siano esagerate). Però credo sia un ottimo spunto.

    Io personalmente ho sperimentato i benefici della integrazione di vitamina C per quanto riguarda l'allergia(rapporto che ho scoperto a posteriori, per caso), l'erpes ed il recupero post-allenamento...da quando integro la vitamina C("modulandola" a seconda delle esigenze) è difficile che abbia un raffreddore o che prenda l'influenza.

    Capisco che ci si addentri in un terreno in cui "ognuno" può dire la sua citando pure una fonte che lo confermi. Da Wikipedia: "Sempre in USA il Colorado Integrative Medical Centre raccomanda 6000-12000 mg/die". Tanto per fare un esempio.

    Ecco alcune info dal sito di Albanesi:

    La vitamina C (acido ascorbico) è una delle vitamine più importanti perché il suo spettro d'azione è veramente ampio. Vediamo gli effetti più importanti:

    - è attiva nella produzione di anticorpi e rafforza la funzione dei fagociti, aumentando la resistenza dell'organismo
    - è un ottimo antiossidante (combatte i radicali liberi)
    - entra nei processi di sintesi del collagene, dell'interferone, della carnitina, degli ormoni surrenalici ecc.
    - entra nei processi di produzione dell'energia
    - previene l'accumulo di istamina (azione antiallergica)
    - favorisce l'assorbimento del ferro e di altri minerali (zinco, calcio, magnesio ecc.)
    - protegge dall'inquinamento e da molte sostanze tossiche (nicotina, benzoato ecc.)

    La vitamina C è assorbita a livello dell'intestino tenue mediante un processo di trasporto attivo saturabile. Dire che il processo è saturabile significa che la percentuale di assorbimento scende al crescere della dose. Fino a 30 mg è del 100%, da 30 a 180 mg scende al 70%. Circa il 50% di una singola dose compresa fra 1 e 1,5 g viene assorbito a livello intestinale. Fino a 500 mg l'assorbimento avviene per trasporto attivo, poi entrano in gioco meccanismi di diffusione.

    Quindi (approssimativamente)

    Quantità assunta 100 mg Quantità assorbita 80 mg
    Quantità assunta 200 mg Quantità assorbita 150 mg
    Quantità assunta 500 mg Quantità assorbita 300 mg
    Quantità assunta 1000 mg Quantità assorbita 550 mg

    Comunque, per quanto riguarda i livelli di "tossicità", non ci sono anche qua dati molti precisi. Sempre da Wikipedia "Dosi superiori ai 10 g/die di vitamina C in rari casi possono indurre la comparsa di disturbi gastrointestinali. Tale effetto sembra, comunque, dovuto all'acidità del composto, in quanto si è visto che sali ascorbici tamponati non danno un tale effetto".

    Dal sito di Albanesi: "A questo punto non resta che chiedersi se una maggiore concentrazione plasmatica di vitamina C sia positiva: un numero enorme di ricerche rispondono di sì, contraddette da un numero decisamente inferiore.
    Per esempio nel recentissimo PDR (Physicians Desk Reference) Integratori nutrizionali (attualmente il riassunto delle ricerche più aggiornate) si legge (pag. 579): In soggetti adulti sani, è improbabile che dosi orali fino a 3 g/die di vitamina C causino effetti collaterali. Gli effetti secondari più frequenti in soggetti che assumono dosi maggiori sono di tipo gastrointestinale e comprendono nausea, crampi addominali, diarrea e flatulenza. Dallo stesso testo: in letteratura non sono riportati casi di sovradosaggio. Inoltre: in letteratura non si segnalano casi di scorbuto da sospensione di vitamina C.
    La dose pertanto può essere di 0,5-1 g soprattutto per tutti coloro che hanno superato i 35 anni. Tali dosi possono essere ottenute con i cibi oppure con integratori di alta qualità."
    Ultima modifica di +Dreamer+; 20-05-2008 alle 11:07 AM

  5. #5
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    Premesso che Pauling era un genio.
    Non voleva vivere piu' a lungo, aveva paura di morire.
    Detto questo, sono stati fatti tanti studi sulla vit C, con riferimenti di anche migliaia di persone, anche a lungo termine, ma questi studi riguardavano sempre dosaggi piu' bassi...200mg, poco piu' o poco meno.

    L'intervento di cesare e' giusto su alcune cose, fuori luogo su altre, secondo me.

    Cmq dai, bell'articolo, quantomeno racchiude un po' di cose.

  6. #6
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    Innanzitutto bravo a Dreamer. Rep+. Avendo già parlato più volte della cosa non mi ripeterò. Ti consiglio comunque di linkare i 3 video articoli di enricodellolio (youtube) sulla vitamina C: renderesti il thread ancora più completo.

    Citazione Originariamente Scritto da Cesare.G Visualizza Messaggio
    1- Non esiste, attualmente, nessuna ricerca scientifica definitiva che dimostri che la massiccia integrazione di vitamine faccia bene. Recentemente è anche stata pubblicata una ricerca in cui viene dimostrato come l'assunzione di integratori vitaminici sia in realtà inutile e dannosa per certi versi.
    L'ho letto pure io quello studio ma francamente mi sembra di poca rilevanza. Se lo hai puoi ripostarlo (io non lo saprei ritrovare) e possiamo discuterne.

  7. #7
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    ottimo ho letto tutto lo studio in un articolo trovato in ospedale e conteneva spunti interessanti cerca di completarlo con qualche annotazione in piu e puo uscire un bel 3d

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da menphisdaemon Visualizza Messaggio
    L'ho letto pure io quello studio ma francamente mi sembra di poca rilevanza. Se lo hai puoi ripostarlo (io non lo saprei ritrovare) e possiamo discuterne.
    Postarlo diventa difficile dato che si tratta di una ricerca di centinaia di pagine.
    In ogni caso il tuo affermare che si tratti di una ricerca di "poca rilevanza" mi sembra azzardato. Forse viaggiamo su 2 binari differenti e quello che è rilevante per la comunità scientifica, non lo è per te.

    Lo studio di cui parlo è stato fatto da Goran Bjelakovic, medico del Center for Clinical Intervention Research del Copenhagen University Hospital. Potete trovare tutta la documentazione sul sito del JAMA (anche se è pubblicata solo in parte).

    Dunque su 68 classi (trial) per un totale di 232.606 (duecentotrentaduemilaseicentosei) partecipanti, ne risultano 47 trial per 180.938 pazienti in cui i supplementi di antiossidanti sono associati ad un incremento della mortalità del 5% a causa dello stress ossidativo come effetto e non come causa.

    La ricerca ha confermato le precedenti sugli effetti negativi di betacarotene, vitamina A ed E (ma questi già si sapevano).
    Per quanto riguarda la C non si sono ottenuti risultati concreti né per chi dice che faccia bene, né per chi dice che faccia male.

    Vorrei a questo punto chiarire il mio pensiero per evitare che qualcuno fraintenda:

    - le vitamine sono essenziali

    - l'integrazione massiccia con cibi sani -frutta e verdura- ha prodotto solo riscontri favorevoli. Questo vale per ogni vitamina, C compresa

    - l'integrazione con "pillole & affini" è stata in dubbio per anni circa l'inutilità e la negatività. Le conferme, piano piano, arrivano. Se proprio vogliamo parlare della C, questa è vero, rimane ancora un dubbio.

    - L'integrazione di vitamine in campo medico possiamo distinguerla in 2 grossi rami: quello dell'integrazione personale per la prevenzione e la longevità e quello medica come codiuvante al trattamento di certe patologie. In questo, aggiungiamo le due correnti: quelli che cercano di curare con le vitamine e quelli che le usano come veicoli per la cura.

    Parlando di concretezza, AD OGGI, quello che la scienza ha spiegato con dati a supporto è che:

    1) se vuoi stare bene devi mangiare frutta e verdura. Più vitamine e minerali assumi con gli alimenti, meglio è per te. Le vitamine dagli alimenti, non si riesce ancora a capire bene perchè, sono le uniche che vengono metabolizzate completamente. Quelle degli integratori, non si riesce ancora a capire bene perchè, no.

    2) in campo medico, nelle cure contro il cancro, in patologie differenti come quelle renali, nella cura del fegato ecc... non si sono ancora ottenuti risultati nelle cure con alte dosi vitaminiche.

    E intendiamoci: io griderei di gioia e sarei il primo a curare con la vitamina C in endovena se questa fornisse risultati.

    Spero di essermi spiegato
    Ciao
    CG

  9. #9
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  10. #10
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    Per quanto riguarda lo studio postato da CesareG, ecco il commento di Albanesi(http://www.albanesi.it/dietaitaliana...imentari.htm):

    Secondo un recentissimo studio della Copenaghen University (pubblicato su "The Cochrane Collaboration") gli integratori vitaminici farebbero male. L'ipotesi nasce dalla comparazione di 67 studi clinici che avrebbero coinvolto 232.000 persone (il condizionale lo spieghiamo dopo).
    Nel mio sito sono spesso fortemente critico con chi assume integratori a sproposito, ma non si può non sorridere davanti a ricerche come questa, almeno come è stata riportata dalla stampa. Vediamo i punti che rendono poco significativa la ricerca.
    1) La ricerca si esprime con molti condizionali. Come hanno riconosciuto gli scienziati più seri, è solo un dato in più che va interpretato.
    2) La ricerca prende in esame 67 studi, una quantità irrisoria su quelli pubblicati in letteratura a favore o contro le vitamine. Si comprende che, scegliendo "opportunamente", è banale arrivare alla conclusione che si vuole.
    3) Le conclusioni riguardano praticamente la sola vitamina A (e la sua provitamina, il betacarotene). Si sa già con certezza da quasi un secolo che la vitamina A (scoperta nel 1913) è l'unica fortemente a rischio. Gli esploratori dell'Artico e gli Eschimesi sapevano che non si poteva consumare il fegato d'orso polare o di foca (a causa del tenore elevato di vitamina A, circa 15.000 UI per grammo!) pena una grave intossicazione che regrediva appena smesso il consumo. In molti multivitaminici la vitamina A è contenuta in dosi ridotte o è addirittura assente.
    4) Le conclusioni della ricerca sono state condotte esprimendo i danni della vitamina in una maggiore percentuale di morte. Dietro a questo dato c'è il solito trucco delle percentuali relative. Dire che la probabilità di morte aumenta del 16% produce un'impressione maggiore rispetto a dire che la probabilità di morte nell'anno per un individuo di 50 anni aumenta per esempio dall'1% all'1,16%.
    5) Il risultato sull'incremento della probabilità di morte è ottenuto in modo molto discutibile su un sottoinsieme molto ridotto del campione. Infatti i 232.000 soggetti non sono stati seguiti fino alla morte, ma semplicemente si sono analizzati i casi di morte durante le ricerche! Tali casi sono numericamente e statisticamente poco significativi ed è del tutto arbitrario attribuire la morte a una (vitamine sì-vitamine no) delle tante possibili differenze: paradossalmente, se chi assumeva vitamine faceva anche sport, si potrebbe concludere che la pratica dell'attività sportiva aumenta la probabilità di morte!
    6) A fronte delle considerazioni 2-3-5 l'altro risultato, l'aumento della probabilità di morte per chi assume vitamina E del 4% (cioè ricordando la relatività del dato, per un cinquantenne si passerebbe per esempio dall'1% all'1,04%), è poco significativo, irrilevante.
    7) I dati relativi non sono stati legati a una dose. Come sa chi fa ricerca, un dato serio è la curva di mortalità in funzione della dose. Nulla vieta di pensare che a un incremento del 4% per dosi di vitamina E di 800 UI si affianchi un decremento del 10% per dosi di 200 UI. Tali curve non sono state pubblicate e per chi sa leggere le ricerche è un grosso limite.
    8) Molti ricercatori hanno usato lo studio per perorare il solito consumo di frutta e verdura. C'è il fondato sospetto che la ricerca voglia conseguire un secondo fine: disincentivare le persone a mangiare male, togliendo quegli alibi (integratori) che supportano alimentazioni povere di vitamine di origine naturale. Il fine è nobile, ma il mezzo è sbagliato. L'unico effetto che si ottiene è di illudere la gente che la frutta e la verdura possano fermare veramente processi come l'invecchiamento.
    9) Non a caso in Italia lo studio è stato accolto come ulteriore conferma della dieta mediterranea, dimenticando che tale dieta, senza un freno quantitativo, ha portato gli italiani a essere il secondo popolo più in sovrappeso d'Europa. E, come si sa, il sovrappeso aumenta la probabilità di morte molto di più del 4 o del 16%.
    10) Alcuni hanno sottolineato il ruolo "naturale" dell'alimentazione, ruolo che potrebbe giustificare obiezioni alle riflessioni del punto seguente. In realtà è scarsamente scientifico ritenere che tutto ciò che sia naturale sia buono (la natura ci fa invecchiare e morire!) e la biochimica ha definito misure di grandezze delle vitamine proprio in virtù della loro azione biologica: 1 UI (unità internazionale) di vitamina E ha lo stesso effetto biologico, sia che sia sintetica sia che sia naturale. Infine molti integratori usano vitamine naturali.
    11) Ho lasciato per ultimo il punto più importante perché i nutrizionisti che hanno accolto lo studio come giustificazione per un'alimentazione naturale basata su frutta e verdura hanno dimostrato scarsa familiarità con i numeri. Infatti è banale dimostrare che le vitamine contenute in un multivitaminico si possono facilmente ottenere (tranne la E) dall'alimentazione (soluzione "nutraceutica), scegliendo opportuni alimenti. Se gli integratori nelle dosi sul mercato fanno male, per coerenza gli stessi nutrizionisti dovrebbero mettere in guardia dal consumo di certi alimenti; per esempio, chi mangia 5 kiwi al giorno assume già 500 mg di vitamina C, 8 volte la RDA, la dose giornaliera raccomandata; in 100 g di carote ci sono già 2.000 RE (retinolo equivalenti), quando si consiglia un introito giornaliero di soli 700 RE: Inoltre si dovrebbe mettere in guardia dai cibi arricchiti con vitamine, ormai comunissimi nei nostri supermercati. Questi dati ci dicono che:
    a) le dosi consigliate sono comunque basse; se le vitamine fanno male, anche l'assunzione di molti alimenti deve essere censurata.
    b) Se le dosi devono essere aumentate, allora non si può prescindere da un discorso quantitativo. Come per tutte le sostanze, dire che la vitamina X fa male è scientificamente nullo, se non si lega all'affermazione un numero.
    c) Spulciando le ricerche a favore e tenendo conto di quelle contrarie, la soluzione migliore sembra essere quella nutraceutica, cioè l'assunzione di vitamine attraverso determinati alimenti, non la generica "frutta e verdura"; il messaggio generico è molto grossolano perché il contenuto vitaminico della frutta e della verdura è decisamente variabile e alcune vitamine (per esempio la B12) non sono presenti in frutta e verdura. L'unica vitamina che fa eccezione (nel senso che non può essere assunta significativamente dagli alimenti) è la vitamina E, vitamina per la quale ha senso un'integrazione ragionevole e per la quale non esistono ricerche di chiara nocività. Integrazione ragionevole vuol dire per soggetti sportivi e/o anziani in cui il fabbisogno vitaminico è sicuramente aumentato.

  11. #11
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    Essendo l'argomento molto interessante, vi invito ad intervenire...non facciamo "morire" questa discussione in due pagine!

  12. #12
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    Io ho già detto la mia sullo studio e sulla vitamina C: secondo me Cesare sbaglia poichè non ci sono evidenze (ho riportato anche i virgolettati) che la vitamina C sia associata ad un aumento del tasso di mortalità. Per questo ho parlato di studio abbastanza irrilevante (per quanto concerne la vit c presa in esame)..poi lo dice pure Albanesi che non è il primo arrivato. Poi Cesare è libero di pensarla come vuole e di darmi del facilitone, ma che almeno replichi come ho fatto io

  13. #13
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    Le patologie cardiache costituiscono la principale causa di morte nei paesi industrializzati. Sono convinto che il tasso di mortalità relativo a queste patologie a ogni età potrebbe essere diminuito in maniera notevole, probabilmente ridotto a metà, attraverso un uso appropriato della Vitamina C.




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  14. #14
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    Linus Pauling...Anche dopo la sua morte la controversia continuo'. Il giornalista Lee Dembart, rivisito' due nuove biografie di Pauling, definendo l'interesse dello scienziato per la vitamina C "imbarazzante" e "eccentrico". La maggior parte degli americani, ad ogni modo, ricordano l'eredita' di Pauling in maniera molto differente: un combattente umanitario che aiuto' il campo della scienza nutrizionale ad avanzare e anche per aver portato alla conoscienza di molti che ne hanno benificiato - l'importanza della vitamina C.

  15. #15
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    al decathlon ho visto un integratore di vitamina c molto economico... 60 capsule 8 euro mi pare, una al giorno come posologia... stavo per prenderle ma non sapevo se fossero buone o meno boh...

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