E’ più forte di me… il mio complesso di inferiorità mi porta a questi titoli… come "supplemento a Oltre Brawn" ecco il supplemento agli altri 2 articoli. La differenza è nel numero di copie vendute, ma sono sottigliezze su cui non starei tanto a formalizzarmi.

La storiella della tavoletta è drammatica. Devo smettere di usare questa parola. Per alcuni sembra che io voglia consigliare pratiche altamente lesive delle articolazioni.

Per sgombrare il campo da ogni dubbio, il punto è che la tavoletta, lo spessore, il cuneo, l’oggetto, il supporto, l’apparecchio antigravitazionale che userete in questa demoniaca pratica deve essere AL MASSIMO 4cm.
Questi 4cm vanno dalla nuda pelle del vostro tallone al freddo pavimento. 4cm in tutto. Proprio 4cm perchè 4cm è IL MASSIMO consentito per le scarpe omologate per il powerlifting. Utilizzo ancora una volta il regolamento ufficiale IPF perchè è l’unico che dà dei riferimenti. Il concetto è che gli atleti possono avere una rigidità di caviglia tale da non poter riuscire a seguire le regole per uno squat valido. Il regolamento stabilisce una tolleranza nel tacco delle scarpe tale da permettere a tutti di poter squattare in maniera regolamentare. Questo margine è al massimo 4cm. Perciò o voi riuscite a squattare con un tacco fatto così, oppure potete dire addio alla possibilità di fare squat.

I 4cm sono uno spartiacque, un criterio operativo.

Sono tanti o sono pochi? Vi posto un po’ di confronti


A sinistra 2 tavolette di truciolato di 2cm l’una (4cm misurati), a destra una all star a suola praticamente piatta. Diciamo 0.5cm di tacco netto, fra spessore del tacco e spessore della punta. Io con queste non riesco a fare squat. Zero. Nulla. Con qualunque peso e apertura delle gambe "ragionevole". Chiaramente se faccio una specie di spaccata patetica, riesco ad andare giù, ma sono così disgustoso che mi rifiuto di prendere in considerazione che mi potrei anche fare male… semplicemente troppo brutto per pensare una soluzione del genere.

Enrico riesce a squattare con queste scarpe, lo stesso Valerio, ho visto un sacco di video di gente che bene o male le usa e ha degli squat buoni, come ho visto un sacco di persone che con queste scarpe ha delle esecuzioni terribili. E’ colpa delle scarpe? Devono mettere i trampoli? Semplicemente, queste persone devono rivalutare tutta la loro esecuzione, per vedere se sono le scarpe o meno.

Voglio anche precisare una cosa: tutta questa storiella delle scarpe io PER ANNI non l’ho cacata manco di striscio… solo quando mi sono ripreso ho visto che tipo di squat avevo. Non voglio che pensiate che io sia un pontificatore di discorsi al popolo. Dico solamente: attenti. Riprendetevi. E vedete se avete lo squat così bello come pensate di avere.


Queste sono le Nike sfondatissime che uso per praticamente tutto. Ho misurato circa 3cm di tacco netto, dato che la soletta interna arriva al pari dei 4cm, ma c’è ovviamente uno spessore della punta. Con queste riesco a squattare sotto il parallelo. Queste scarpe "nascono" con la tavoletta incorporata. Chiunque dovrebbe riuscire a squattare con scarpe del genere, senza nemmeno porsi tutto questo problema. Chiaramente scarpe del genere, morbide per assorbire l’impatto di una corsa, si schiacciano sotto il peso e lo spessore alla fine è inferiore ai 3cm.



Queste sono le mitiche scarpe da powerlifting, quelle con il tacco famosissimo da 4cm. I 4cm sono comprensivi della soletta interna, come sempre. Onestamente, non mi pare che siano così alte rispetto alle altre… questi 4cm visivamente non è che siano tutto questo chè, non trovate? Insomma, non mi sembrano le scarpe di ferro che venivano arroventate per far confessare i peccati nelle torture medioevali della Santa Inquisizione.
Queste sono un regalo del mio amico Valerio, che ringrazio ogni volta che faccio squat. Uso queste per 2 motivi. Il primo è che con queste non ho problemi di omologazione del materiale di gara. Sono per definizione omologate. Il secondo è che la suola è rigida e stabile.



Questo è troppo, non lo dovete fare. Se siete costretti ad utilizzare uno spessore anche con queste scarpe, allora qualcosa non va. Magari state facendo lo squat a gambe strette "perchè così arriva meglio nei quadricipiti". Sbagliato. Cambiare postura, buttare via la tavoletta. Fare la pressa per i quadricipiti, 2×6 dopo lo squat.

Ribadisco un concetto: gli spessori sotto i piedi sono degli strumenti. Non sono dannosi in se. Questo è ovvio e chi dice il contrario veramente non ha capito. Una bomba termonucleare non è pericolosa fino a che non scoppia, cioè fino a che non se ne fa uso. Se voi la fate scoppiare in un’isola deserta sotto 5Km di crosta terrestre è un conto, se accade la stessa cosa sotto la vostra macchina, un’altro. Così la tavoletta. Banalmente, se voi la guardate e basta, non vi causerà niente alle ginocchia. Se invece la usate male, vi farete male.

Dovete mettere uno spessore sotto i talloni solo se assolutamente costretti. Ho già descritto la procedura. Ora avete un criterio di altezza massima.

Sabato scorso è venuto a casa mia il mio amico Yuri e abbiamo fatto un po’ di squat. Ha una caviglia così mobile che gliel’ho fotografata per studiare l’angolo che riesce a raggiungere prima che si stacchi il tallone dal suolo (non voglio che pensiate che sia un feticista dei piedi ah ah ah - per me sono cose assurde, ma non vorrei divagare). Al mio amico non si staccano MAI i talloni da terra, uno spettacolo. Riesce ad arrivare a 45° di angolo fra tibia e piano orizzontale, mentre io al massimo arrivo a 55°.

Vediamo cosa significa.


A destra c’è il Paolino attuale, che può raggiungere un angolo tibia-orizzontale pari a 55°, gambe ad una apertura di 35° che se andate a provare è una apertura "tranquilla". Notate come il Centro di Massa (CM) sia spostato verso i talloni. Per questo non ho la stabilità necessaria per squattare senza tacco. Basta poco per andare indietro, e l’instabilità rende l’esecuzione titubante.

A destra c’è il Paolino ideale che riesce ad arrivare all’angolo di Yuri, 45°. Il CM è piazzato quasi al centro dei piedi, perciò al parallelo la stabilità è ottima. Infatti il mio amico squatta a scarpe perfettamente piatte. A lui la tavoletta serve solo quando va al cesso ah ah ah scusate, non ce l’ho fatta a trattenermi.

Nel mio caso, invece, quale soluzione posso attuare dopo averle provate tutte? Vediamo le due figure seguenti


Sono sempre io, nella triste reltà della mia grama esistenza di squattatore impedito… A sinistra ho inserito nel modello uno spessore di 1cm. Notate come la trigonometria ci aiuta. Un piccolo rialzo provoca una piccola rotazione angolare che, per la lunghezza della tibia, provoca un grande spostamento lineare. Questa è la chiave di comprensione. Già con un minimo spessore io ottengo grandi vantaggi.

Per ottenere lo stesso risultato che il mio amico baciato dalla fortuna ha gratis dalla sua caviglia, devo mettere uno spessore di 2.5cm, come riportato nella figura a destra. Non sto a riportare i disegnini, ma se Yuri si mette uno spessore di 2.5cm il suo CM è così avanti che sentirebbe di squattare in maniera instabile, cadendo in avanti.

Il passo successivo è determinare un modello per il calcolo delle forze in gioco. Se il bacino e la colonna sono assurdamente complicate, il ginocchio è solo incredibilmente complicato. Lo scopo è studiare le famigerate "forze di taglio" di cui tutti parlano ma nessuno-dico-nessuno ha mai portato uno straccio di schema, Queste forze esistono chiaramente. Ma.. come si generano?

Faccio qui una ipotesi, che voglio in seguito confutare o confermare: secondo me l’uso della tavoletta in chi non ha altra possibilità per fare squat genera delle forze di taglio inferiori a quelle generate dall’uso non richiesto. In altre parole, la tavoletta fa male se voi la usate e non dovete. Altrimenti no. Questa è una ipotesi di lavoro. Non so nemmeno io se è vera o meno. Ma ci lavorerò sopra.

Che ci volete fare… io mi diverto così…