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Discussione: L'ARTE delle SERIE e delle RIPETIZIONI

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  1. #1
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    Predefinito L'ARTE delle SERIE e delle RIPETIZIONI

    Scusate ragazzi ma devo proprio farvi sta domanda!

    Con il numero d ripetizioni effettuate, o meglio col peso ke il numero di ripetizioni c permette d sostenere, si stimolano diverse fibre e quindi si hanno effetti diversi.
    3 ripetizioni stimolreranno la forza
    8 la massa
    Fin qua penso d dire una cosa corretta, e se qualcuno mi vuole smentire ben venga, son molto contento d imparare!

    Le ripetizioni ke stimolano? A ke servono?

    Cioè se io faccio un 3*3, un 5*3, un 10*3 ke mi cambia nell'allenamento? Dove sta il senso nella scelta delle serie?

    Grazie d qualsiasi kiarimento!!

    p.s.:Se qualcuno mi spiegasse anke ke si va ad allenare con diciamo un range d ripetizioni maggiore di 10(mi pare d aver capito la parte nn contrattile del muscolo ma allora nn mi torna molto del bb) lo ringrazierei nn poco

  2. #2
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    ciao..
    ti dico che io nn faccio praticamente mai squat sopra le 3 ripetizioni eppure le mie gambe sono cresciute parecchio ultimamente.

    hai posto una domanda apparentemente semplice senza sapere L'UNIVERSO che sta dietro queste cose.
    per punizione ti becchi una risposta-romanzo:

    al di là di tutto non è una questione di semplici ripetizioni ma di sistemi energetici utilizzati e di scarti metabolici prodotti.

    3x3 sono 3 serie da 3 ripetizioni.. tu diresti: "sono per la forza".
    allora se io ti dicessi che li ho fatti con 40'' di recupero ed ho utilizzato l'80% del mio massimale.. penseresti ancora che sono per la forza?

    8x2 sembrerebbe per la forza.. ma fallo con 45''-1' di recupero ed avrai massa.
    chiaramente 8x2 non puoi eseguirlo con un carico DA DUE ripetizioni... saresti morto alla seconda serie.. ed è proprio qui il punto..
    siamo abituati a pensare che se una serie non è portata al cedimento.. alla morte, non abbia significato.
    3x3 non significa 3x3 a cedimento con il 92% del massimale e 4' di recupero per sopravvivere

    insomma, l'argomento è tutt'altro che semplice perchè si parla dell'arte dellle serie e delle ripetizioni (il che include anche la modulazione della frequenza, del volume d'allenamento, del tempo sotto tensione, dei recuperi tra le serie).. ti assicuro che di arte si tratta, è necessaria una certa sensibilità per lavorare correttamente con tutti questi parametri.
    Ultima modifica di °°sOmOja°°; 31-12-2006 alle 09:24 AM

  3. #3
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    innanzitutto bisogna premettere che le fibre muscolari non sono tutte uguali.
    la natura ci ha dotato di un POOL di cellule con capacità contrattile elevata ma "specializzazioni" differenti.

    fibre I
    sono quelle "lente" o "rosse".
    lente perchè la loro contrazione non è rapida (se paragonata a quella delle altre tipologie di fibre muscolari)
    rosse per l'alta concentrazione di mioglobina al loro interno
    la mioglobina lega l'ossigeno ed è indice della capacità della fibra di utilizzarlo.

    se una cellula utilizza ossigeno è in aerobiosi, quindi produrrà energia a partire da amminoacidi, grassi, carboidrati, ossidandoli completamente.. e quindi senza produrre acido lattico.
    l'acido lattico inibisce la contrazione muscolare, per questo motivo le fibre lente sono quelle RESISTENTI..
    Se un corridore di fondo producesse acido lattico (in realtà ne produce comunque un pò) durante la corsa non durerebbe 10 minuti.

    Fibre IIa - IIb
    sono le fibre "veloci" "bianche"
    le prime in realtà non sono proprio bianche, presentano anche loro una certa quantità di mioglobina
    per questo motivo hanno caratteristiche intermedie ed hanno una limitata capacità ossidativa.
    hanno un livello di attivazione + alto di quelle rosse-lente ..di questo parleremo dopo.
    presentano una contrazione molto rapida rispetto alle fibre I

    le seconde nn hanno alcuna capacità ossidativa..
    riescono a contrarsi ancora + velocemente delle IIa
    hanno un livello di attivazione + alto in assoluto

    aggiungo:
    fibre I:
    sono reclutate SEMPRE
    sono poco ipertrofizzabili
    utilizzano principalmente glucosio e grassi come fonte energetica
    ossidandoli del tutto e quindi senza produrre acido lattico


    Fibre IIa

    sono reclutate oltre certe % di carico
    sono abbastanza ipertrofizzabili
    producono acido lattico
    utilizzano preferibilmente glucosio come fonte energetica

    Fibre IIb
    sono reclutate ad alte % di carico o quando vi insegue un leopardo
    sono MOLTO ipertrofizzabili e con grande capacità di sviluppare forza
    utilizzano preferibilmente fosfocreatina come fonte energetica
    (la fosfocreatina è presente in piccole concentrazioni all'interno del muscolo e quindi dura poco.. : serie a basse ripetizioni)
    Ultima modifica di °°sOmOja°°; 31-12-2006 alle 10:11 AM

  4. #4
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    adesso semplificherò parecchio fingendo che non esistano i mediatori per la contrazione muscolare come l'acetil colina
    fingiamo che i muscoli si contraggano solo a causa di scariche elettriche.

    utilizzerò una metafora simile a quella utilizzata da Mau tempo fa..



    facciamo un salto indietro nel tempo di qualche migliaio di anni.. e viaggiamo fino all'antico Egitto
    le nostre fibre muscolari sono degli schiavi egizi, il nostro cervello è il faraone.
    dobbiamo costruire una piramide, sovrapponendo pietre molto grosse.
    il faraone inizia ad inviare ordini agli schiavi incitandoli a lavorare (gli ordini sono gli impulsi nervosi)

    all'inizio chiederà a 10 schiavi di lavorare ma il masso è troppo grosso per loro, quindi sarà costretto ad incitare altri schiavi finchè questo benedetto masso non si sarà spostato da dov'è.

    ipotizziamo che la forza complessiva degli schiavi sia di 100 unità
    se il masso pesa 80 unità allora per sollevarlo il nostro faraone sarà costretto a reclutare l'80% dei suoi schiavi.. gli altri, quelli + pigri, staranno momentaneamente a riposare.

    man mano però che questo masso viene spostato alcuni schiavi + mingherlini (non ho detto che avessero tutti la stessa forza) si stancano e vengono sostituiti a suon di frustate, da quelli pigri che prima stavano riposando.

    quando il 20% + 1 unità di forza lavoro saranno esaurite (ipotizziamo 21 schiavi su 100) i nostri schiavi non saranno + in grado di spostare il masso.. perchè 79 unità di forza non possono spostare 80 unità di resistenza.
    questo è il cedimento.

    il faraone continuerà a frustare gli schiavi pigri incitandoli a lavorare ma non sortirà alcun effetto, anzi inizierà a sudare.
    questo è ciò che succede quando continuiamo a spingere un carico che non siamo + in grado di sollevare.. il nostro faraone, SISTEMA NERVOSO CENTRALE si affatica inutilmente.
    Ultima modifica di °°sOmOja°°; 31-12-2006 alle 10:14 AM

  5. #5
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    adesso ipotizziamo di dover spostare un masso + piccolo.
    questo masso pesa 60 unità.

    il faraone inizierà a frustare gli schiavi meno pigri che subito accorreranno senza fare troppe storie per lavorare.
    questi schiavi sono le fibre lente e le fibre IIa che hanno un livello di attivazione + basso.
    il masso continuerà ad essere spostato abbastanza facilmente perchè non troppo pesante però man mano che questo viene trascinato gli schiavi vengono avvolti da sabbia del deserto che impedisce loro di muoversi progressivamente.
    la sabbia del deserto è l'acido lattico.
    ad un certo punto per l'eccesso di sabbia gli schiavi saranno costretti a fermarsi ed il vento del deserto (flusso ematico) spalerà via la sabbia-lattato.

    il faraone non sarà molto stanco perchè nn ha continuato a frustare inutilmente gli schiavi gia insabbiati.
    Ultima modifica di °°sOmOja°°; 31-12-2006 alle 10:15 AM

  6. #6
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    ultimo lavoro:
    spostare un carico di 95 unità di peso.

    il faraone continuerà a frustare schiavi pigri e non finchè il masso non sarà spostato.
    gli schiavi pigri (fibre IIB) sono dei gran pelandroni ma non a caso:
    sono dotati di una forza ben superiore a quella degli altri schiavi ma tendono a stancarsi in fretta e non tollerano la sabbia.
    per questo motivo grazie a loro il faraone sarà in grado di spostare grossi massi ma per piccoli tragitti
    per spostare questi pietroni dovrà fare diversi tentativi dando il tempo di recuperare agli schiavi pigri + forti.

    se il faraone si intestardisce già da subito e vuole portare il masso a destinazione in una sola volta, una volta stancati il 5% di schiavi + uno non ci sarà + possibilità di compiere lavoro
    come già fatto in precedenza il faraone continuerà a frustare tutti gli schiavi nella speranza di muovere il masso ma senza sortire effetti.. anzi, affaticandosi lui.
    successivamente, sebbene gli schiavi forti possano aver recuperato il faraone non avrà + la forza di frustarli a dovere per farli smuovere.. ragion per cui
    SERIE CON GROSSI PESI A CEDIMENTO STANCANO IL FARAONE
    ed impediscono di sollevare ancora grossi pesi nelle serie successive

    per questo motivo per la forza sono necessarie + serie a basse ripetizioni con un certo recupero e con grossi pesi:
    -bisogna stimolare gli schiavi, ehm, fibre, ad alta attivazione
    -non si deve accumulare acido lattico
    -non bisogna affaticare prematuramente il sistema nervoso centrale

    terminata la piramide i nostri schiavi potranno riposare e nutrirsi (questa è una finzione storica perchè stiamo ipotizzando che gli schiavi egizi avessero la possibilità di nutrirsi a sufficienza) e la prossima volta saranno + forti e potranno spostare massi + grossi.
    Ultima modifica di °°sOmOja°°; 31-12-2006 alle 10:18 AM

  7. #7
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    alla luce di quanto detto
    una serie da 12 ripetizioni al 65% del massimale produce acido lattico e ci blocca per le successive.

    se invece spezzettiamo le ripetizioni in + microserie con recuperi di 30'' o + daremo il tempo all'acido lattico (o a parte di esso) di essere smaltito e saremo in grado di far lavorare + fibre.

    addirittura a parità di ripetizioni totali, spezzettando la serie, si possono utilizzare carichi maggiori o performare + ripetizioni totali (quindi + schiavi al lavoro)

    aumentando i tempi delle ripetizioni (rallentandole) si ottengono effetti simili a quelli di fare + ripetizioni.
    per questo motivo una serie da 3 ripetizioni con il 65% del massimale può essere eseguita esplosivamente per allenare la dinamicità..e terminata in 3 secondi
    (e con i movimenti esplosivi la fanno da padrone le fibre IIa e IIb)
    oppure in 12 secondi, con cadenza lenta.. utilizzando l'80% del massimale
    e qui saranno affaticate + fibre e lo stimolo ipertrofico sarà maggiore.

    le fibre veloci recuperano + lentamente dagli sforzi
    per questo è possibile ottenere massa anche con serie da 2-3 ripetizionie recuperi di 2 minuti (e Grossi carichi).. ipertrofizziamo le fibre IIb
    se però i recuperi sono troppo alti e le serie troppo poche non otteniamo un piffero perchè le fibre forti saranno stimolate poco e le fibre IIa per nulla.

    le fibre IIa rispondono meglio a ripetizioni maggiori .. perchè per affaticarle ci vuole + tempo.. ma con il trucchetto della fatica cumulata (di spezzettare le serie) si elude l'acido lattico


    per il momento mi fermo qui, spero di essere stato quasi chiaro.
    non ho potuto scrivere tutto ciò che avevo in mente altrimenti sarebbe stato necessario rilegare le 100 pagine del thread
    Ultima modifica di °°sOmOja°°; 31-12-2006 alle 10:58 AM

  8. #8
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    Ma insomma che devo fare per diventare tutto muscoli gonfi, oltre a potermi buttare nudo in un alveare?

  9. #9
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    Somo questo è chiarimento che aspettavo da anni, anzi da sempre, e che potrebbe cambiare il metodo di allenamento di molti amanti della ghisa che , anche se allenandosi da molti anni, hanno sempre sentito parlare di

    4x12 = definizione
    4x8 = massa
    4x6-4 forza
    1 rep = massimale

    Nei cicli di forza ,seguendo sempre la teoria del cedimento, con tale sistema i miei allenamenti eranno limitati a 1-2 serie in quanto le successive erano troppo condizionate dal lavoro precedente.
    Nelle successive e casareccie periodizzazioni provavo a alternare i cicli seguendo i concetti di 4x12 - 4x8 etc. Anche in questo caso gli allenamenti non erano soddisfacenti in quanto con la prima serie andavo in acido lattico e le successive facevano schifo.
    Insomma per riassumere non ho avuto quasi mai la sensazione di fare un allenamento completamente produttivo in quanto condizionato o dal cedimento o dall'acido lattico sin dall'inizio.
    Da quando ho cominciato a leggere il forum ho migliorato le sedute in quanto ho scoperto che il cedimento deve essere considerato come un incidente e occorre sempre lasciare buffer per continuare proficuamente l'allenamento.
    Ora con le tue risposte scopro che con 3 rep si potrebbero perseguire tutte fasi della periodizzazione ( forza-massa-intensità) e tale 'rivelazione' è per me epocale in quanto Per Le mie caratteristiche fisiche ho sempre avuto facilità a spostare buoni carichi , ma per poche rep.
    Pertanto ti sarei molto grado indicare degli schemi (in modo di avere un'idea abbastanza precisa) di come potremmo gestire le poche rep per i vari scopi
    Da quello che ho capito provo a riassumere , anche per spiegare cosa intendo per uno schema a tutti comprensibile

    FORZA

    8-10 SERIE CON REP 3-2-1 CARICHI 80-95% RIPOSO 3 MINUTI

    MASSA

    8 SERIE CON 3 REP CARICHI 70-80% RIPOSO 1 MINUTO

    INTENSITA

    6 con 5 REP CARICHI 50-60% RIPOSO 30 SECONDI

    Chiaramente a tale schema per l'esecizio multiarticolare base, vanno aggiunti dei complementari a piacere

    Somo correggi-insultami, fa tutto quello che vuoi , ma se approfondiamo questo thread potremmo dare una spallata definitiva a chi da sempre è condannato al 4x8 dalla superficialità e poca preparazione che si trova nelle palestre .

    Auguroni a tutti

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da °°sOmOja°° Visualizza Messaggio
    Se un corridore di fondo producesse acido lattico (in realtà ne produce comunque un pò) durante la corsa non durerebbe 10 minuti.
    Beh non è proprio così. Durante una corsa viene prodotto lattato in continuazione(e anche parecchio, diciamo anche 4 mmol/l), ma questo viene eliminato dal corpo, in continuazione. Per durare più di 10 minuti, il corridore non deve mai superare una certa intensità (soglia anaerobica), superata la quale il corpo produce più lattato di quanto esso riesca a eliminare.

  11. #11
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    e numericamente qual'è la soglia?
    ti sei risposto da solo

  12. #12
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    Citazione Originariamente Scritto da °°sOmOja°° Visualizza Messaggio
    e numericamente qual'è la soglia?
    ti sei risposto da solo
    bhe si, cmq ho voluto precisare che non è vero che correre non produca acido lattico, anche se è un 'attività aerobica

  13. #13
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    Citazione Originariamente Scritto da rosseau Visualizza Messaggio
    Beh non è proprio così. Durante una corsa viene prodotto lattato in continuazione(e anche parecchio, diciamo anche 4 mmol/l), ma questo viene eliminato dal corpo, in continuazione. Per durare più di 10 minuti, il corridore non deve mai superare una certa intensità (soglia anaerobica), superata la quale il corpo produce più lattato di quanto esso riesca a eliminare.
    La soglia anaerobica é 4 mmol/l e permette di correre per un'ora alla max velocità possibile (media oraria),la soglia aerobica è 2 mmol/l ed è invece il lattato che si produce durante la maratona, 42 km, più di 2 ore di corsa.

  14. #14
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    ragazzi ho degli aggiornamenti frutto dello studio di fisiologia umana + approfondimenti.
    stay tuned.

  15. #15
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    ciao ragazzi inanzi tutto vi saluto tutti perchè sono un nuovo in chat ma non in questo sport perche ' mi alleno da 9 anni e sinceramente sto molto bene vero che mi sono sempre aiutato ma con poco, tornando al discorso , io ho provato molte serie con 2 o 3 rip e vi dico che ho messo tanta massa
    e sono un molto asciutto
    ciaooo

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