L'anafilassi da esercizio fisico è conosciuta da tempo in campo medico ed ha un'incidenza relativamente bassa; nonostante questo mi sono imbattuto in un caso, proprio frequentando la mia palestra.
Vado a raccontarvi:
è un martedì sera qualunque, sono circa le 20:30 e inizio il mio allenamento scaldandomi con un po' di tapis.
Di fronte a me, in sala pesi, ci sono due ragazzi che si stanno preparando allo squat.
Mentre caricano il bilanciere, mi sposto nella stessa sala per iniziare i miei esercizi alla panca.
Dalle bocchette di ventilazione esce una forte aria calda, veramente fastidiosa, tanto che vado subito dall'allenatore chiedendogli di spegnere.
Quindi immaginatevi un ambiente ampio, luminoso, ma davvero caldo, tanto da farvi sudare alla prima serie di solo riscaldamento!
I ragazzi si alternano allo squat seguendo un piramidale e, durante una mia pausa tra le serie, noto che uno di questi al termine dello sforzo, da rosso paonazzo che era, inizia a sbiancare. Vedo che strabuzza un po' gli occhi, li strizza, guarda le proprie mani stringendole a pugno diverse volte. Allunga velocemente un braccio verso la parete, come a sorreggersi per un giramento, poi si siede velocemente sul pavimento ansimando.
Capisco che non sta bene e corro da lui, pensando semplicemente ad un problema di pressione o ad un calo di zuccheri.
Lo faccio sdraiare, gli alzo le gambe e mi accorgo che non migliora: presenta una forte sudorazione; viso pallido; mani a chiazze e fredde.
Parlo con lui lamenta un paio di disturbi che mi mettono in allarme: prurito in tutto il corpo e difficoltà a respirare come se qualcosa occludesse la trachea.
In terminologia medica: orticaria e globo isterico.
Quasi pronto a chiamare l'ambulanza, riesco a capire che in gola non ha nulla, lo tranquillizzo e poco alla volta si riprende. L'orticaria sparisce, la circolazione sembra riprendere e si sente discretamente meglio. Ovviamente quel giorno non si sarebbe più allenato.
Il fatto mi ha davvero incuriosito e ho chiesto al ragazzo di presentarsi nel mio studio per una chiacchierata e per capire se potesse esserci una correlazione tra quanto accaduto e il cibo.
Sono arrivato a sospettare di questo per via dell'orticaria e della sensazione di soffocamento che provava.
Per farla breve, il ragazzo accetta di sottoporsi ad alcuni esami e nei giorni successivi prendiamo nota di tutta la sua alimentazione.
Riferisce di avere introdotto da pochi giorni, rispetto all'accaduto in palestra, notevoli quantità di frutta secca: noci, mandorle, pistacchi, arachidi.
Mi racconta, inoltre, di riscontrare di tanto in tanto prurito, pizzicorio, senso di gonfiore alla lingua e alla gola, prurito agli occhi, dispnea (difficoltà a respirare).
Questi eventi accadevano entro 30/40 min dall'assunzione di frutta secca.
Tramite altri test arrivo alla conclusione che il ragazzo ha una forte allergia verso la frutta secca, in particolare noci e arachidi e i sintomi che accusa dopo l'ingestione di questi, sono chiare conseguenze di allergia.
Il giorno dello squat traumatico, il mio paziente aveva mangiato 15 mandorle, 5 noci e assunto un integratore proteico, un'ora prima dell'allenamento.
A conclusione degli esami e delle analisi alimentari, sono giunto a diagnosticargli una forte allergia -come sopra detto- e un'anafilassi il giorno dell'allenamento.
Un' "anafilassi indotta da esercizio fisico correlata al cibo" per essere precisi!
Si tratta di una patologia derivata dall'insieme cibo/sforzo fisico. Si va da sintomi leggeri come difficoltà respiratoria, a shock anafilattico.
Una bel quadro semplice, lo da la descrizione di un sito medico, che qui riporto:
"L'anafilassi indotta da esercizio fisico correlata al cibo è conosciuta come entità clinica da vari anni. Deriva dall'associazione tra assunzione di un certo alimento e sforzo fisico. Gli episodi sono scatenati dall’esercizio fisico ed a rischio sono gli atleti o i giovani in buone condizioni di salute. Gli episodi sono dovuti ad attività fisica svolta entro 2 ore dall’assunzione di alimenti. Tali episodi non sono prevedibili e possono essere provocati da differenti livelli di sforzo fisico, preceduti dall'ingestione di un alimento a cui il paziente spesso risulta allergico, cibo che senza il successivo sforzo non provoca reazioni. Per tale ragione spesso il paziente non collega la comparsa dei sintomi all'alimento. I sintomi possono essere prurito, orticaria, angioedema, broncoostruzione ed ipotensione isolati o associati."
Nel mio caso, il ragazzo presentava leggeri sintomi di allergia alla frutta secca, ma sono noti casi di allergie latenti, senza nessun sintomo dopo l'assunzione, sfociati poi in questa patologia.
I cibi più frequentemente implicati nell'anafilassi indotta dal cibo sono:
Noce
Nocciola
Pistacchio
Noce brasiliana
Pesce
Molluschi
Gamberetti
Granchi
Aragosta
Latte di mucca
Uova di gallina
Legumi
Frutta (banana, kiwi)
Patata
Nel caso sappiate con certezza o abbiate il sospetto di essere allergici ad alcuni cibi, questi sono dei consigli validi:
- Evitare l'esercizio fisico per almeno 2-4 ore dopo l'ingestione di alimenti ed in particolare degli alimenti a cui il paziente è risultato allergico
- È prudente raggiungere gradualmente lo sforzo massimale ed interrompere subito l'esercizio fisico se compaiono sintomi quali prurito (anche se solo localizzato al viso, alle mani o ai piedi), senso di calore diffuso, stanchezza.
- Evitare di fare sport nelle giornate con clima caldo-umido
- alimenti ricchi di istamina o istamino-liberatori (1)
- Evitare i cibi ed i farmaci che hanno un azione facilitante la comparsa dei sintomi quali:
- alimenti ricchi di tiramina (2)
- farmaci che appartengono alla classe dell'Acido acetilsalicilico
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1.
ALIMENTI RICCHI DI ISTAMINA O ISTAMINO-LIBERATORI
Fragole, agrumi, banane, ananas, lamponi, avocado.
Pomodori, spinaci, fecola di patate.
Arachidi, noci, nocciole e mandorle.
Fave, piselli, ceci, lenticchie, fagioli.
Albume, formaggi fermentati, yogurt, lievito di birra.
Cioccolato, insaccati, alimenti in scatola, dadi per brodo.
Bevande fermentate (vino, birra), cola, caffè.
Crostacei, frutti di mare, pesce conservato (aringhe, alici, sardine, salmone, tonno).
ALIMENTI DI CUI E NOTO IL CONTENUTO DI ISTAMINA
formaggi fermentati: 1330 mg/g
bevande fermentate: 20 mg/g
aringhe conservate: 350 mg/g
acciughe conservate: 60 mg/g
sardine conservate: 15 mg/g
salmone conservato: 7 mg/g
tonno conservato: 6 mg/g
spinaci: 37 mg/g
pomodori: 22 mg/g
fegato di maiale: 25 mg/g
insaccati: 160-225 mg/g
2.
ALIMENTI RICCHI DI TIRAMINA
Emmenthal
Brie
Camembert
Parmigiano
Roquefort
Mozzarella
Caviale
Aringhe affumicate
Aringhe secche
Tonno
Salsicce, salami ecc.
Selvaggina
Cioccolato
Vino rosso e bianco
Estratto di lievito
Uva
Avocado, fave, fichi
Patate
Cavolo
Cavolfiore
Spinaci
Pomodoro
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Per concludere, il mio paziente ha abbandonato la frutta secca e non ha più avuto disturbi.
Sa, però, di presentare una naturale predisposizione nei confronti dell'anafilassi indotta da esercizio fisico correlata al cibo. Ha imparato, quindi, a riconoscerne i sintomi e a prevenire la possibile insorgenza.
Con queste precauzioni ha ripreso l'allenamento e la proria vita con tutta sicurezza!
Se siete arrivati fino alla fine, grazie dell'attenzione!
Ciao
CG
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